Gli ambienti troppo puliti, forse, non sono del tutto la scelta ideale per la salute di un bambino. Non siamo impazziti. Uno studio internazionale, che ha visto collaborare ricercatori dell’università finlandese di Aalto, l’università di Harvard, quella di Helsinki e altri, ha rilevato come i batteri che popolano l’intestino delle popolazioni occidentali stiano cambiando.

Ambienti troppo puliti causano allergie?

Allergie, malattie correlate al sistema immunitario e patologie autoimmuni sono decisamente in aumento nelle popolazioni più sviluppate, e tutto ciò viene imputato all’assenza o alla diminuzione di agenti patogeni con cui vengono in contatto i bambini nella prima parte dell’infanzia. In sostanza, più l’ambiente in cui vive il bambino è pulito, maggiore è il rischio di ammalarsi nel corso della vita.

La tesi, secondo la quale i batteroidi che popolano il nostro intestino siano influenzati dall’ambiente troppo pulito in cui cresciamo, è stata pubblicata sulla rivista scientifica Cell ed è nata da uno studio condotto sul microbioma intestinale di più di 200 bambini nati nell’Europa settentrionale, come la Finlandia e l’Estonia e altri nati in Carella, repubblica della Federazione Russa, dove le malattie correlate al sistema immunitario sono meno diffuse.

Prelevando campioni del microbioma intestinale dai bambini che hanno preso parte allo studio, è stato possibile valutare sia dal punto di vista qualitativo, sia da quello quantitativo le specie batteriche presenti. In quell’occasione sono state raccolte anche informazioni sulle abitudini alimentari, la storia familiare o le malattie nei primi 36 mesi di vita dei piccoli.

Confrontando i dati rilevati, è  emerso che nei bambini finlandesi ed estoni  vi è una prevalenza di batteroidi, mentre in quelli russi i bifidobatteri, e allo stesso tempo il microbioma di questi ultimi è risultato più attivo dal punto di vista immunitario.

Cosa significa tutto ciò?

Sulla superfici dei batteri si trova la molecola Lps, acronimo per LipoPoliSaccaride. L’Lps dell’Escherichia Coli, presente nel mibrobioma di tutti i  bambini, viene considerato un buon attivatore della risposta immunitaria, ma nel caso dei bambini estoni e finlandesi, sono più esposti all’Lps dei batteroidi piuttosto che a quello dell’Escherichia Coli. In questo modo non solo è più difficile attivare il sistema immunitario, ma viene anche attenuata la capacità di stimolare il lipolisaccaride del Coli e degli altri batteri presenti nel microbioma.

In una nota rilasciata dall’università di Aalto è stato dichiarato che la prevalenza di batteroidi nel tratto digerente umano è un fenomeno recente, legato all’aumento degli standard di vita occidentali. Il batterio dell’Escherichia Coli potrebbe essere uno dei tre batteri responsabili della risposta immunitaria nel corso delle prime fasi di vita di un bambino, influenzando la formazione del suo sistema immunitario.

 

 

 

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